KARKADE (IBISCO) (79)
KARKADE (IBISCO) (79)
L'ibisco (o karkadè) dona un bel colore rosso all'infuso, il suo sapore asprigno e fruttato lo rende una piacevole bevanda rinfrescante. Ricco di antiossidanti, protegge dagli effetti dannosi dei radicali liberi.
KARKADE’ O IBISCO (79)
INGREDIENTI: Karkadè.
USO: Infuso.
1 cucchiaino in una tazza di acqua bollente, far riposare alcuni minuti indi filtrare.
CONFEZIONE: Barattolo da 30g
EAN: 8059006720681
PIANTE UTILIZZATE: Ibisco.
KARKADE’
Il karkadè (Hibiscus sabdariffa L.) è una pianta con una ricca storia di utilizzo etnobotanico in diverse culture del mondo. Le sue proprietà medicinali e il suo gusto gradevole lo hanno reso un ingrediente prezioso in diverse preparazioni tradizionali. L'origine del karkadè è incerta, con forte ipotesi che lo collocano nell'Africa tropicale o subtropicale. La sua coltivazione e il suo utilizzo risalgono ad almeno 2.000 anni fa, con prove che ne attestano la presenza nell'antico Egitto, Sudan e Arabia. Nel corso dei secoli, il karkadè si è diffuso in diverse regioni del mondo, tra cui India, Cina, Caraibi e Messico, grazie ai commerci e alle migrazioni.
Utilizzi tradizionali: In diverse culture, il karkadè è stato utilizzato come rimedio per una varietà di disturbi, tra cui problemi digestivi. La tisana di karkadè è tradizionalmente utilizzata per alleviare disturbi digestivi come indigestione, stitichezza e diarrea. I fiori di karkadè vengono generalmente essiccati e utilizzati per preparare una tisana. Essa può essere preparata con acqua calda o fredda e può essere consumata da sola o con l'aggiunta di miele, limone o menta. I fiori di karkadè possono essere utilizzati anche per aromatizzare dolci, marmellate e gelatine. In alcune culture, il karkadè è associato a diversi simbolismi, tra cui: Amore e passione. Il colore rosso intenso dei fiori di karkadè è spesso associato all'amore e alla passione, fortuna e prosperità. I fiori di karkadè nelle culture remote vengono talvolta utilizzati in rituali di protezione contro gli spiriti maligni.
Conclusione: Il karkadè è una pianta con una ricca storia di utilizzo etnobotanico in diverse culture del mondo. Le sue proprietà medicinali e il suo gusto gradevole lo rendono un ingrediente prezioso in diverse preparazioni tradizionali. Oltre ai suoi benefici per la salute, il karkadè è anche associato a diversi simbolismi che ne amplificano il valore culturale.
Scheda botanica
Nome scientifico: Hibiscus sabdariffa L.
Famiglia: Malvaceae
Origine: Africa tropicale e subtropicale
Distribuzione: Oggigiorno coltivato in diverse zone tropicali e subtropicali del mondo, tra cui Sudan, Egitto, Giamaica, Caraibi, India e Cina.
Descrizione:
Fusto: Arbetto o arbusto perenne, alto fino a 3 metri. Fusto ramificato, con rami eretti o leggermente penduli.
Foglie: Alterne, semplici, ovali o lanceolate, con margine seghettato.
Fiori: Grandi e appariscenti, con diametro fino a 12 cm. I petali sono 5, di colore rosso intenso, rosa, bianco o giallo, con macchie scure alla base.
Frutto: Capsula ovoidale, contenente numerosi semi piccoli e reniformi.
Proprietà:
I fiori di karkadè sono ricchi di antocianine, pigmenti con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
Contengono anche acido citrico, ibisco, acido ascorbico e vitamine del gruppo B.
La tisana di karkadè ha proprietà digestive, diuretiche e rinfrescanti.
Può essere utile per abbassare la pressione sanguigna e il colesterolo.
È un tonico energizzante e combatte la stanchezza.
Coltivazione:
Il karkadè preferisce un clima caldo e soleggiato.
Può essere coltivato in vaso o in piena terra.
Richiede un terreno ben drenato e annaffiature regolari, soprattutto durante il periodo vegetativo.
Tollera la siccità, ma non il gelo.
La fioritura avviene in estate e in autunno.
Utilizzi:
I fiori di karkadè vengono utilizzati per preparare una tisana dal sapore acidulo e rinfrescante.
Possono essere utilizzati anche per aromatizzare dolci, marmellate e gelatine.