Pensando alla prossima santa Pasqua, e volendoci augurare, come è nostra piacevole consuetudine, tutto il bene che in sovrabbondanza possiamo attingere dal sacrifico e dalla gloriosa risurrezione del nostro Redentore, lasciamoci guidare dalla Parola di San Paolo. Egli dice che siamo stati sepolti con Cristo, mediante il battesimo nella sua morte, così anche noi viviamo la vita, il tempo e gli eventi che ci avvolgono e ci stravolgono camminando verso la santa Pasqua, sperando e augurandoci una novità di vita. Perché se siamo stati totalmente e fedelmente uniti a Lui in una morte simile alla sua, lo saremo anche in una risurrezione simile alla sua. Questa è la nostra fede: Come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceviamo la vita in Cristo. È Lui la primizia di coloro che sono morti, ma se non crediamo che Cristo è risuscitato, allora è vana la nostra fede.
Sì, con la nostra fede, lampada luminosa, che dà senso alla nostra vita, che illumina il calvario e la croce, che da valore alla sofferenza e la proietta verso la vita, verso la risurrezione, possiamo sentirci protetti e vittoriosi anche quando un male subdolo e venefico invade il mondo e sembra invincibile con i mezzi umani. Pare che una grande, grandissima tomba voglia chiudere e ingoiare la nostra umanità; una tomba buia, che non si schiude, forse perché il masso dell’umano orgoglio è troppo pesante; è il luogo dove la fede non brilla, la paura spegne ogni via d’uscita, la speranza rischia di affondare, e questo soprattutto quando non passano gli interminabili “tre giorni” di attesa e la Pasqua pare lontana e non possa rispettare i suoi tempi e le nostre attese.
Abbiamo urgenza di distogliere lo sguardo dalla tomba e dalle tombe sparse ovunque dal male; il buio si squarcia e non resiste alla risurrezione; non resiste alla Risurrezione di Cristo, si dilata e poi si spegne anche quando noi con tutta la tensione dell’anima, insieme, in tanti, sfidando il lockdown, saliamo il Monte e fissiamo lo sguardo a Colui che abbiamo trafitto. Scopriamo così che l’essenza della Pasqua, quella di Gesù Cristo e quella nostra, non è la sofferenza, non è il dolore, ma l’Amore donato. Ne siamo certi, ancora una volta a vincere sarà Colui che con verità ha detto di averci amato sino alla fine; di amarci con il massimo del dono: Egli avendo amato noi, che siamo nel mondo, ci ama sino alla fine e questo dopo averci detto che nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici: quello che Lui ha fatto per tutti noi. Un primo augurio quindi che dobbiamo scambiarci è quello di poter dire con verità che noi siamo “Suoi” e che siamo annoverati tra gli “Amici”. Lo speriamo fermamente.
Il Signore è di grande conforto per noi: Egli ci illumina con ulteriori certezze definendo la sua perenne missione tra noi: Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati e Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma i peccatori. Ecco che la Pasqua, inevitabilmente, viene, niente nessuno può arrestarla; ci avvolge di gioia e di speranza: siamo malati, ma chi può vantare un medico come il Risorto, il nostro Redentore, l’Autore della Vita? Egli è medico e medicina, è farmaco d’immortalità! Chi può godere più di noi sentendoci chiamare da sempre e anche in questa santa Pasqua “amici” dal Risorto? Gesù non smette di augurarci che la sua gioia sia in noi e che la nostra gioia sia piena. Coralmente per tutti voi che ci seguite, per le vostre famiglie, per i vostri cari, noi monaci lo stesso augurio formuliamo per voi; chiediamo che Cristo Gesù Risorto doni abbondanza di grazie; che per tutti ci si la pace, per ognuno si riapra alla speranza e a nessuno manchi la gioia.
Che tutti siate benedetti dal Signore!
Buona Pasqua.
Celebrazioni nella nostra chiesa monastica
Domenica delle Palme: 8:30 - 10:00
Lu-Me Santo: 18:30
Giovedì Santo: 17:00
Venerdì Santo: 16:00
Veglia di notte santa: 20:00
Domenica di pasqua: 8:00-9:00-10:00-11:00
Lunedì di Pasquetta: 18:30
Confessioni: 9:00-12:00 - 15:30-18:00
NB: non si confessa durante le celebrazioni.