1941 - 2021
80 ANNI DEL NOSTRO MONASTERO
Quest anno è un anno particolare. La nostra Comunità infatti, festeggia Ottant’anni dalla fondazione del nostro Monastero San Vincenzo Martire.
La famiglia Odescalchi aveva deciso di donare la Chiesa di San Vincenzo - costruita nel ‘600 dai principi Giustiniani e destinata ad essere il Mausoleo di famiglia - ma ormai da secoli disabitato, ad un ordine religioso, affinchè tutto tornasse alla destinazione originale.
Quando l’Abate Generale della Congregazione Benedettina Silvestrina P.Ildebrando Gregori, Servo di Dio, mise piede per la prima volta sulla collina che ospitava la Chiesa si trovò davanti ad una situazione a dir poco “disastrata”: la chiesa in totale stato d’abbandono, con il tetto sfondato ed una pianta di fico cresciuta nell’abside, mentre i due casaletti che affiancavano la Chiesa diroccati e trasformati in pollaio. Dell’antico splendore di questa vestigia rimaneva soltanto uno sbiadito ricordo nella splendida facciata della Chiesa, attribuita al Maderno.
Il nome che il popolo di Bassano Romano aveva assegnato a quel luogo rendeva con immediatezza la sua realtà: era per tutti “il serparo”!
Ma l’indomito Abate ed i suoi Monaci non si lasciarono scoraggiare: avevano bisogno di un Probandato per i loro giovani aspiranti monaci e subito iniziarono (in pieno conflitto mondiale) a restaurare, ricostruire, ampliare. Tuttavia l’esito disastroso della guerra, cambiò imprevedibilmente il corso di questa storia: le strade di Roma, così come di tutta Italia, offrivano per poco riparo ai bambini resi orfani dalla guerra, abbandonati, drammaticamente soli.
Era il 25 novembre 1945 (vigilia della solennità di S.Silvestro Abate) che P. Ildebrando trovò quattro piccoli “senza padre, senza madre, senza famiglia, senza nessuno” che non si sentì di lasciare al proprio destino. Giovanni, Baldo, Lucio e Tonino furono i primi, dopo pochi anni erano già 150 per poi arrivare, negli anni settanta, fino a 700, i piccoli ospiti in quello che venne chiamato l’Istituto San Vincenzo di Bassano Romano. Cominciando da una baracca in lamiera dismessa dai militari, furono aperte scuole (elementari, medie, istituti professionali), creati laboratori, mense, dormitori, infermerie e tutto quanto era necessario per far funzionare un complesso di così vasta dimensione.
L’opera di P.Ildebrando, aiutato con vigore ed umiltà dagli altri Monaci, non si limitò ad offrire accoglienza e formazione ai bambini. Egli infatti pensò che non poteva disinteressarsi delle loro sorelline e per loro, aiutato in un primo momento da un gruppo di pie donne, creò, sempre a Bassano Romano, quello che sarebbe ben presto diventato l’Istituto dell’Assunta, che arrivò ad ospitare fino a 500 bambine.
Oggi sia l’Istituto San Vincenzo che quello dell’Assunta non esistono più in quanto tali. L’Assunta è diventata un’efficientissima ed apprezzata Casa di riposo e Clinica per anziani abili e disabili, mentre il Monastero San Vincenzo è diventato un Centro di Spiritualità ed Accoglienza che ospita abitualmente gruppi ecclesiali e non provenienti da tutta Italia e, non di rado, dall’estero.
Obiettivo primario, oltre la nostra testimonianza di monaci, è quello di aiutare ad affrontare le maggiori “povertà” di quest’area con la realizzazione di presidi medici, scuole e quanto altro necessario per fornire un aiuto tangibile alle popolazioni locali.
Continua, in questo modo, il percorso attraverso il quale da molti secoli i Benedettini diffondono l’ “Ora et Labora” di San Benedetto.
(Alcune citazioni da: “70 anni di San Vincenzo”: ISBN 9788890647109)