Libro - LA PECORA SMARRITA - E' possibile la redenzione per i pastori smarriti? - Don Felice L. POLI

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Libro - LA PECORA SMARRITA - E' possibile la redenzione per i pastori smarriti? - Don Felice L. POLI

€17.00

LA PECORA SMARRITA di Felice L. Poli, come egli afferma, è una meditazione che si è prolungata nel tempo. Come sacerdote, monaco e confessore egli ha visto tante pecore, stanche, sfinite, abbandonate e ne ha provato compassione perché prive di pastori buoni e di guide capaci. Gli stessi pastori, molti, li ha visti stanchi sfiniti; alcuni insidiati e mortalmente feriti, poi condannati, esiliali e abbandonati.

ISBN 9788864099842

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LA PECORA SMARRITA

(E' possibile la redenzione per i pastori smarriti?)

di Felice L. Poli, come egli afferma, è una meditazione che si è prolungata nel tempo. Come sacerdote, monaco e confessore egli ha visto tante pecore, stanche, sfinite, abbandonate e ne ha provato compassione perché prive di pastori buoni e di guide capaci. Gli stessi pastori, molti, li ha visti stanchi sfiniti; alcuni insidiati e mortalmente feriti, poi condannati, esiliali e abbandonati.
Molti non indossavano l’abito del Pastore perché nessuno aveva saputo confezionarlo per loro adeguatamente o perché l’abito sacro era stato pesantemente infangato e mai deterso.
I lupi rapaci, sempre più numerosi, minacciosi e indisturbati, ovunque insidiano e disperdono fino a ferire nel divino sacramento eucaristico e nel Sacerdozio il cuore stesso e l’intimo della Madre Chiesa. Queste le manifeste motivazioni che hanno guidato l’autore dalla prima all’ultima pagina. In un intreccio naturale egli parla sì alla pecora smarrita, ma non può tacere le responsabilità dei pastori sui quali pesa la responsabilità del gregge. I Pastori e i fedeli sono i destinatari di questo libro.
Il sottotitolo: “E possibile la redenzione per i pastori caduti?” proposto dall’Editore e condiviso dall’autore, proviene dalla costatazione che molti pastori sono stanchi e soprattutto “alcuni insidiati e mortalmente feriti, poi condannati, esiliali e abbandonati”. Vuole essere un accorato umile richiamo per chi emana condanne negando ogni possibilità di redenzione e di perdono.

Biografia dell’autore

Don Felice Poli è un monaco benedettino. Per anni, con diversi incarichi, ha avuto l’opportunità di fare esperienze in varie parti del mondo, ultimamente in Africa. Ha potuto così aprire gli occhi su tante diversità, su tante bellezze, ma anche e sovrappiù sulle povertà e sulle sofferenze umane. A difesa della vita ha scritto, volutamente anonimo, “Tu mi chiami alla vita”, “Dialoghi con mia madre” con al SEI di Torino; quindi “L’amore di Maddalena”, Nova Millenium Romae. Ha condotto su TV 2000, per quasi un anno la trasmissione quotidiana “Un salmo per te”. Negli ultimi anni, strano a dirsi, sedendo immobile per ore e ore in un confessionale nella chiesa del suo Monastero, ha potuto ascoltare e approfondire i travagli e le infelicità più acute, quelle meno note, quelle meno appariscenti, quelle segrete che toccano e spesso soffocano le fibre più intime dell’essere umano. Affronta direttamente le trame subdole e talvolta feroci del maligno. Così ha maturato ormai la certezza che l’unico vincitore è Cristo Gesù e noi con Lui.

Le finestre dei conventi sono piccole, sembrano pertugi; bisogna quindi sporgersi per guardare lontano. È però più facile così cogliere scorci che attraggono, dove viene spontaneo fissare più intensamente lo sguardo meditando e poi magari anche scrivendo. L’autore, un monaco benedettino, nel silenzio della sua cella ha guardato, ha teso l’orecchio, è rimasto attratto da un belare mesto, quasi un pianto umano che giungeva intenso dalla valle. Il belare e il pianto erano della pecora smarrita impigliata tra i rovi. Implorava aiuto, l’autore ha teso l’orecchio, ha guardato attorno sperando di vedere e sollecitare il suo pastore. Non l’ha trovato, era lontano. Rientrato nella cella non è riuscito a spegnere il belare della pecora solitaria tra le spine, anzi quel lamento è diventato il pianto a più voci dei numerosi dispersi della valle e l’assenza dei pastori si è fuso con il gemito della Madre. L’autore ha inteso intessere un dialogo e così poter soccorrere gli smarriti, rincuorare i pastori invitandoli a fissare il Modello, il Pastore Grande delle pecore e dare conforto alla Madre affranta. Chi sa che questo libro con questi obiettivi, non possa dare luce anche a te ed essere anche per te motivo di sollievo e recupero di pace. Fanne dono al tuo Pastore, avrai la certezza di stare al sicuro protetti insieme nell’ovile.