Se Cristo è risorto, anche noi risorgeremo con Lui
Per quanto ci sta accadendo, per quello che da tempo soffriamo nel nostro piccolo mondo, nella nostra Chiesa, nelle comunità, nelle nostre famiglie e nel cuore di ognuno, prima ancora di scrivere la Parola Pasqua e cominciare a formulare un augurio, bisogna che tutti insieme, prima del dieci di Aprile, in un devoto silenzioso pellegrinaggio, ci portiamo spiritualmente dinanzi al sepolcro di Cristo, scalando a fatica la salita di quel sacro monte bagnato di sangue e diventato troppo irto per noi. Facendoci forza, spendendo le residue energie e il timido coraggio, dobbiamo tentare di rimuovere quell’enorme masso che serra il sepolcro, sapendo che quel masso è nostro e ci appartiene. Se il divino Redentore lo lasciamo al chiuso, se per nostra colpa non passa in noi dal buio alla Luce piena, se non risorge in noi per ripetere e tutti e a ognuno “Pace a voi” non riusciremmo a dirci Buona Pasqua. Sarebbe una Pasqua lontana e buia! Fissando però quello scoglio forse riusciamo a capire l’immane tragedia che ci è accaduto e la nostra responsabilità: in quella buca abbiamo rinchiuso il Figlio di Dio, il nostro divino Redentore, illusi di aver ottenuto così un grande trionfo: la libertà senza limiti, una pasqua tutta nostra. Prima sul monte poi sul sepolcro abbiamo issato il vessillo della perfida vittoria intriso di crudeltà e di sangue divino. Se però poco, poco riusciamo prima ad alzare gli occhi e poi a guardarci dentro, possiamo accorgerci di essere piombati nel buio, nella più pesante tristezza, diventati smarriti e nudi, in preda allo sbigottimento per un verme nascosto che ci rode anima e corpo portando la morte. Poi ritorniamo ancora al sepolcro; una voce esile, il residuo desto della nostra flebile coscienza ci ripete che quel masso l’abbiamo addossato noi, con la durezza del cuore, con l’assuefazione al peccato, con il rifiuto dell’Amore e con tutto il peccato del mondo. Quella voce ci ripete che ora tutti insieme dobbiamo urgentemente rimuovere il macigno del male di cui siamo infestati e abbiamo infestato il mondo e costruito i massi più pesanti dei nostri sepolcri. Dobbiamo sperare e credere che unendo in fraternità anime e cuori, pentiti e contriti possiamo riaprire le porte a Cristo per riaprirci noi con Lui tutti insieme alla Vita. Soltanto così potremmo augurarci a cuore aperto, con gioiosa sincerità, con rinnovata fiducia, con la pace vera nel cuore Buona Pasqua. Rivestiti di grazia, avremo potuto vivere anche noi la vera Pasqua, il meraviglioso “Passaggio” dalla morte alla vita; dal buio alla Luce, avremo così finalmente compreso in Chi possiamo e dobbiamo riporre le nostre speranze; avremo soprattutto compreso cosa significa vincere la morte, vincere il male, distruggere tutti i VIRUS che ci uccidono nel cuore e infestano la vita, vivere la Pasqua, rimuovere i macigni del peccato e mettere insieme i presupposti per costruire e vivere stabilmente la concordia e la Pace.
Se anche tu ti sei accodato al nostro devoto pellegrinaggio al Calvario, se ci hai dato una mano a rimuovere i massi dai nostri sepolcri sicuramente potrai godere di una Buona e Santa Pasqua. È l’augurio fervido di noi monaci, e la preghiera che ci affratella e la nostra Pasqua.