I percorsi della francigena, pur non potendo individuarne tutte le numerose varianti, sono stati ormai completamente ricostruiti e ora sono ben visibili e chiaramente indicati nelle mappe di cui si dotano anchei pellegrini dei nostri giorni. Nonera così nel Medio Evo. I sentieri, quelli più brevi, più praticabili, bisognava cercarli di volta in volta, sempre pronti a dover fare scelte diverse con il cambiare del clima e delle stagioni. Le tappe da percorrere nell’alternanza del giorno e della notte non erano sempre così chiaramente indicate e praticabilida tutti per cui capitava con una certa frequenza che pellegrini solitari o gruppi più o meno numerosi, venivano sorpresi dall’approssimarsi del buio della notte e, lontani dalla meta, inevitabilmente si smarrivano. Accadeva la stessa sorte anche a coloro che dopo aver accumulato un certo ritardo, al calar del sole si avventuravano in ignote scorciatoie che producevano spesso lo stesso effetto di perdersi tra i boschi. Trovare poi unrifugio all’apertoe dormire alla diaccio comportava disagi e seri rischi. Ecco per tutti gli smarriti una saggia ed opportuna “invenzione” monastica: la campana degli smarriti! Quando calava il sole nei monasteri posti lungo i percorsi della francigena, il monaco campanaro di turno saliva sul campanile e, batacchio alla mano, faceva echeggiare i rintocchi tutto d’intorno. Il suono doveva durare a lungo, era il segnale di orientamento per gli smarriti. Quei rintocchi lenti e cadenzati consentivano di muoversi con sicurezza in direzione del monastero guidati da quel suono, e lì trovavano accoglienza, alloggio e vitto. Il monaco cessava di suonare e scendeva dal campanile soltanto dopo aver visto sbucare gli smarriti dalle strade vicine al monastero. Che ne dite? Ripristiniamo quel suono? Non mancano di certo gli smarriti ai nostri giorni; tutto sta a far sentire quei rintocchi invitanti, capirne la provenienza, il significato e soprattutto dove a da Chi vogliono condurci. Rintocchi importanti li sta lanciando al mondo Papa Francesco. L’anno santo straordinario della misericordia è sicuramente un richiamo importante, decisivo per gli smarriti e i lontani. Noi monaci stiamo lanciando dal nostro monastero con i mezzi di oggi un fraterno richiamo, un invito sincero per offrire a tutti la possibilità di ritrovare se stessi e la strada sicura della Vita. Noi agli smarriti o disorientati di oggi, forti della nostra personale esperienza, indichiamo un percorso spirituale di guarigione e indichiamo un orientamento sicuro, poi la prosecuzione del tragitto della vita è affidata ad ognuno, con la possibilità di periodiche verifiche. E se la “campana” suonasse anche per te?